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Jaipur "la città rosa" del Rajasthan


Viaggio in Nord India.

Jaipur è una delle città più affascinanti del Rajasthan, con un cuore antico proprio dove sorge il bellissimo complesso del City Palace.

Più volte mi è stato raccontato da chi ha visitato il Rajasthan che Jaipur rimane nel cuore. Probabilmente questo accade da quando Jaipur fu fondata nel 1726 da Sawai Jai Singh II; egli, esperto di studi in architettura indu, la disegnò, tra le colline Aravalli, come un grande centro residenziale e commerciale, una vera innovazione per quei tempi. Molte famiglie importanti costruirono lì le loro havelis, in quella città a pianta geometrica dal moderno, per allora, schema a scacchiera dove le grandi strade, larghe anche 30 metri, si incrociano secondo un disegno preciso. Ancora oggi nelle vivacissime strade Tripolia Bazar e Sire Dearhi Bazar e nella Piazza Badi Champar puoi trovare di tutto e deliziarti nei loro bazar in uno shopping appassionante. Come doveva essere bella Jaipur anche a quel tempo, con quelle vie attraversate da carrozze e calessi con cavalli o da elefanti sormontati da preziose portantine! Oggi le cose sono cambiate ma è tutt’altro che raro aver prova di come quella antica modernità, ancora testimoniata dagli splendidi edifici in stile moghul e rajasthani, conviva egregiamente con auto moderne spesso affiancate da carretti trainati da cammelli ed ad una fiumana di gente ancora in bellissimi abiti tradizionali. Non lontano da qui scorgo l’Hawa Mahal, non un palazzo, solo una facciata di cinque piani alta 15 metri, la più bella di Jaipur, capolavoro dell’architettura rajput, a forma di corona di Krishna, costruita per le donne della corte affinchè, dalle sue oltre 900 nicchie, potessero osservare senza essere viste la vita nelle strade. Noto come gli edifici della vecchia Jaipur abbiano un colore prevalente (un mattone misto rosa) e capisco perché essa sia chiamata “la città rosa”. Mi viene spiegato che la città venne tinta di rosa in occasione della visita, nel 1876, del principe di Galles, pratica ancora oggi incoraggiata dalla legge.


Lascio i coloratissimi bazar e mi reco al City Palace, un complesso di edifici di varie epoche, in arenaria rossa e rosa, in stile rajastani e moghul, cortili e giardini dove l’atmosfera si fa ancora più regale. Qui infatti vissero e vivono ancora i Maharaja di Jaipur, capi del clan Rajput Kachwaha. Il Palazzo fu costruito tra il 1729 e il 1732 da Sawai Jai Singh II (1699-1744), il sovrano di Amber, colui che traferì la capitale del regno da Amber a Jaipur nel 1727 perché la popolazione stava crescendo. Lì egli continuò a tenere rapporti con i Moghul. Altre aggiunte vennero fatte dai successivi sovrani fino al 20° secolo. Oltrepasso la Vivendra Pol, una porta ad arco riccamente decorata, vicino alla Tripolia Gate da cui invece passa la famiglia reale per accedere al palazzo. Il primo edificio che incontro è il Mubarak Mahal, costruito nel 19° secolo da Maharaja Madho Singh II e chiamato anche “welcome palace” in quanto luogo di accoglienza per i dignitari del palazzo ed oggi in parte dedicato al museo Maharaja Sawai Mansingh II che ospita una collezione di costumi reali, sari, mussole, broccati di seta, pashmine e scialli antichi un tempo prodotti in questa regione, tra cui il grande abito di Sawai Madho Singh I che pesava ben 250 chili. Dal grande cortile osservo che la bandiera sta sventolando sul Chandra Mahal (Chandra Niwas) il che siginfica che Maharaja è “in casa”. Ogni piano di questo edificio ha un nome diverso e contiene pitture, decorazioni floreali e a specchio. La famiglia reale ha continuato a vivere qui anche dopo che il regno di Jaipur diventò parte dell’Unione Indiana nel 1949 insieme agli Stati d Jodhpur, Jaisalmer e Bikaner. Ai visitatori è permesso visitare solo il piano terra, cui si accede da una splendida porta decorata con pavoni e scene della vita di Krishna, che si affaccia sul Pitam Niwas Chowk, il cortile dei pavoni e che ospita un museo di tappeti, manoscritti ed altri oggetti appartenuti alla famiglia reale.

All’angolo nord ovest del grande cortile vi è invece il Maharani Palace, originariamente residenza delle donne reali ed oggi Armeria (Sileh Khana); sono decoratissimi i soffitti del primo piano, un tempo dedicato alla danza e alla musica, che oggi custodisce cannoni, pugnali, spade d’epoca. Una grande porta (Sarhad Ki Deohri) affiancata da due grandi elefanti in marmo, conduce al Diwan-e-Khas, la sala delle udienze private, dall’architettura in stile islamico, europeo e rajput, pavimento in marmo, candelieri in cristallo, archi e colonnati dove il Maharaja consultava i suoi ministri; bellissime pitture con colori originali naturali rendono magico questo luogo che richiama opulenza ma anche grande gusto. I due enormi vasi d’argento alti quasi due metri, che è impossibile non notare, sono gli oggetti in argento più grandi del mondo e servirono a Madho Singh II, devoto indu, a trasportare la sacra acqua del Gange in Inghlterra dove ebbe a recarsi per l’incoronazione di Edoardo VII nel 1901.

In stile molto diverso il Diwan-e-Am, la sala delle udienze pubbliche, dai soffitti dipinti in oro e rosa convertito in museo di pitture e miniature di arte persiana, moghul e rajasthani, miniature di testi e manoscritti originali di scritture indu, ritratti di antiche famiglie di Jaipur, portantine per elefanti e, oltre a tanto altro, il trono su cui sedeva il maharaja durante le pubbliche udienze ed un testo manuale della Bhagavat Geeta.

Fuori dal City Palace ma sempre zona reale il Jantar Mantar è un interessante luogo dove Jai Singh II, il fondatore di Jaipur, appassionato di astronomia e di invenzioni scientifiche, fece costruire strumenti astronomici per l’osservazione delle stelle e dei pianeti tra cui, di grande rilievo il Samrat Yantra e il Jai Prakash Yantras. Il re altri ne fece a Varanasi, Ujjain, Mathura e nell’allora città imperiale di Delhi.

Lascio Jaipur, soddisfatta di una giornata calda ma entusiasmante. La fatica, si sa, è roba da viaggiatori.

Da vedere a Jaipur e dintorni:

  • Jantar Mantar

  • Amber Fort

  • Palazzo reale (City Palace)

  • Hawa Mahal

  • Jal Mahal

  • Samode a 45 km. da Jaipur

Jaipur è raggiungibile via strada, ferrovia e in aereo (il volo da Delhi dura 30 minuti). Piuttosto vicino alla città, dall’aeroporto partono collegamenti con le principali città indiane.

A Jaipur molti antichi palazzi sono diventati hotel heritage (storici) o hotel di lusso.


Testo By PassoinIndia Tours

Scrivici su info@passoinindia.com per il tuo viaggio in Rajasthan!



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